Picta fragmenta. Rileggendo la pittura vesuviana - Call for Papers

  • Data: dal 09 febbraio 2018 al 29 marzo 2018

Picta fragmenta

Rileggendo la pittura vesuviana

Napoli, Museo Archeologico Nazionale
13-14 settembre 2018

Convegno internazionale promosso e organizzato dal Museo Archeologico Nazionale di Napoli, in collaborazione con l’Università di Bologna, Programma Vesuviana

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Call for Papers and Posters

Finalizzato alla rilettura critica della pittura parietale vesuviana, il convegno vuole offrire un’occasione di incontro e confronto fra ricercatori e  professionisti, attraverso la presentazione di buone pratiche, revisioni e nuove ricerche.
Alla definizione di un nuovo quadro conoscitivo e interpretativo contribuiranno, accanto all’indagine storico-artistica, anche l’archeometria e l’archeografia, il restauro e la comunicazione.
La rilettura dei Quattro Stili pompeiani si inquadrerà in un orizzonte areale e cronologico più ampio, esteso a tutta la Campania.

Saranno accolte comunicazioni orali e poster, con particolare riguardo per le seguenti aree tematiche:

  • Riletture
  • Nuove scoperte
  • Archeometrie e archeologia della produzione
  • Conservazione e valorizzazione
  • Edizione e Comunicazione

Le proposte dovranno essere inviate, utilizzando la scheda qui in allegato, esclusivamente via e-mail all’indirizzo: pictafragmenta2018@gmail.com, entro e non oltre il 28 marzo 2018.

Ogni scheda, da redigere in formato .doc o .docx, dovrà essere corredata di un breve riassunto (della lunghezza massima di 1200 caratteri) e di un’immagine rappresentativa dei contenuti della proposta, utilizzabile per la comunicazione del convegno.

La valutazione e la selezione delle proposte saranno effettuate dal Comitato Scientifico, con esiti che saranno comunicati entro il 28 aprile 2018.

Tutti i contributi accettati saranno pubblicati negli Atti.

Comitato Organizzatore

  • Paolo Giulierini, Direttore del MANN
  • Valeria Sampaolo, già Conservatore Capo del MANN
  • Luigia Melillo, Responsabile del Laboratorio di Restauro del MANN
  • Antonella Coralini, Università di Bologna